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Presentazione

L’Istituto ha come finalità la formazione integrale della persona, attraverso l’assimilazione sistematica e critica della cultura e intende perciò educare:

  • alla socialità, stimolando gli studenti ad accettare gli altri, a rispettare la diversità (di sesso, di provenienza, di razza, di cultura, di religione), al civile comportamento nel pieno rispetto delle regole della convivenza sociale;
  •  ad assolvere i propri doveri scolastici, anche tramite l’indicazione di metodi di studio efficaci e ad assumersi le proprie responsabilità;
  • a sviluppare una coscienza ecologica sulla base di solide conoscenze scientifiche nel rispetto delle risorse naturalistiche ed umane da difendere;
  • al concetto di salute, inteso come gestione ordinata ed equilibrata della propria esistenza da coltivare per tutta la vita;
  • ad aprirsi alle prospettive europee, favorendo gli scambi, il confronto culturale e didattico con scuole di altri paesi.

Lo sviluppo culturale degli studenti sarà finalizzato a:

  • utilizzare la lingua italiana parlata e scritta, per entrare in rapporto con gli altri;
  • comprendere, saper analizzare e sintetizzare un testo letterario, scientifico, tecnico;
  • comprendere fatti e fenomeni storici e conoscere le coordinate storico-culturali entro le quali si forma e si esprime l’opera d’arte;
  • conoscere, dal punto di vista fisico, antropico e turistico, i lineamenti generali di aree geografiche e la metodologia per una puntuale analisi e valutazione di essi;
  • conoscere il linguaggio scientifico e maturare capacità logico-deduttive per analizzare ed interpretare fenomeni naturali;
  • comunicare in lingua straniera;
  • acquisire le necessarie conoscenze tecniche delle discipline professionali con l’uso dei mezzi informatici a disposizione dell’Istituto;
  • conoscere i processi caratterizzanti la corretta gestione di un’azienda;
  • avvalersi di rapporti con il mondo universitario e del lavoro.

L’introduzione dell’obbligo scolastico, fino al compimento del sedicesimo anno di età, si colloca nel quadro delle norme vigenti sul diritto/dovere all’istruzione ed alla formazione. 

L’Istituto, in linea con la normativa, si propone di dare una valida risposta alle esigenze formative sia con una didattica curriculare efficiente e modernasia con diverse attività extracurriculari.

Il contesto

L’Istituto appartiene alla V Circoscrizione del Comune di Catania (ex VIII municipalità – quartiere San Leone-Rapisardi), popolata da circa quarantacinquemila abitanti. Si tratta di un’area compresa tra viale Mario Rapisardi e corso Indipendenza, ad ovest della città in cui il territorio è stato urbanizzato intorno agli anni trenta. 

L’area è sede di numerose attività artigianali e commerciali ed è molto vicina alla zona industriale di Misterbianco ed ai grandi centri commerciali. Non molto distante è anche la zona industriale di Catania dove sono ubicate numerose imprese industriali, anche multinazionali. L’Istituto costituisce, inoltre, un polo di attrazione per i giovani dei comuni viciniori di Misterbianco, Motta S. Anastasia, Belpasso, ben collegati grazie ad un adeguato sistema di mezzi pubblici di trasporto. Gli studenti, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, provengono da diverse realtà le cui caratteristiche si distinguono tra loro sia sotto il profilo culturale che economico. 

Nel contesto così delineato, l’intervento dell’Istituto, nella formazione umana e culturale degli allievi, è attuato mediante strategie individualizzate volte alla piena valorizzazione delle potenzialità dei giovani e ad una formazione professionale mirata ad assicurare le più ampie possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.

La storia

L’I.I.S.S. “Carlo Gemmellaro” di Catania, istituito all’indomani dell’Unità d’Italia il 30 Ottobre 1862 con R.D. n. 940, è una delle più antiche istituzioni scolastiche catanesi e si gloria di aver avuto in passato, tra docenti e allievi, illustri personaggi quali Sabatino Lopez, Orazio Silvestri, Enrico Boggio Lera, Sebastiano Catania, Federico De Roberto, Vincenzo Amato, Quirino Majorana, Epicarmo Corbino.

È stato fondato come Regio Istituto Tecnico di Catania, insieme con altri di varie città italiane; all’origine proponeva la sola sezione agronomica, ma ben presto vennero inaugurate anche le sezioni commercio e ragioneria, geometri, fisico-matematico (corrispondente all’attuale liceo scientifico). L’inaugurazione, avvenuta il 15 dicembre 1862, precedette di tre mesi l’avvio delle attività didattiche, che ebbero inizio il 15 marzo 1863, in un modesto appartamento di proprietà di donna Maria Carcaci vedova Bonaiuti. Già nel 1864 l’Istituto si trasferì nella casa Caminiti in piazza Nuovaluce 11 (oggi piazza Vincenzo Bellini) e nel 1866 nell’ex convento di Santa Caterina al Rosario di via Vittorio Emanuele 156, oggi sede dell’Archivio di Stato. Intorno al 1869 spostò nuovamente la sua sede presso l’ex monastero di San Nicolò all’Arena. Nella nuova e prestigiosa sede ebbe inizio la più che centenaria evoluzione di questo glorioso Istituto. Infatti nel 1872 venne aggiunta la sezione fisico – matematica con un conseguente ampliamento dei locali dell’Istituto con l’acquisizione di tutta l’ala nord del piano superiore e del cosiddetto “coro notte”, adibito a sala disegno.

Tre anni dopo fu avviata la sezione commercio e amministrazione e fondato l’Istituto nautico che rese necessaria l’acquisizione del refettorio grande dei monaci.

Nel 1872 il Collegio dei Professori propose il nome da assegnare all’Istituto e tra quello di Carlo Gemmellaro e di Caronda prevalse il primo. Nell’anno 1884 le sezioni in cui esso si articolava erano ben quattro: fisico – matematica (attuale liceo scientifico), agrimensura (attuale tecnico per geometri), agronomia (attuale tecnico agrario) e ragioneria. Quattro anni dopo l’istituto assunse la denominazione di Regio Istituto Tecnico e Nautico “Carlo Gemmellaro”. Solo nel 1933, a seguito della riforma dell’istruzione media (Legge 15 giugno1931, n.889) l’Istituto prese il nome di Regio Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Carlo Gemmellaro”. Nel 1961 l’Istituto si scisse in Istituto Tecnico Commerciale, che restò nella sede del Monastero dei Benedettini ed in Istituto Tecnico per Geometri che si trasferì in via Cesare Vivante assumendo il nome di “G.B. Vaccarini”.

È nel 1976 che fu inaugurato il nuovo, moderno e spazioso complesso di Corso Indipendenza, dove l’Istituto ha sede tutt’oggi. Dall’anno scolastico 2000/01, fu istituito il biennio dell’Istituto Tecnico Industriale; con questo la scuola cercò di adeguare l’offerta culturale alle esigenze sempre più nuove e diverse della società moderna per dare ai giovani la possibilità di affiancare alla tradizionale istruzione tecnica, un’istruzione fondata sulla conoscenza delle nuove tecnologie della comunicazione.

Dall’anno scolastico 2003/2004 è operante l’indirizzo per il Turismo che trova un suo spazio formativo ed una sua necessità nel panorama dell’istruzione secondaria di un paese come l’Italia, che fonda la propria economia sull’attività turistica. L’Istituto cerca, così, di rispondere all’esigenza di formazione dei giovani del territorio, costituendo una risorsa importante per lo sviluppo di nuove professionalità, potenziando da un lato la sua specifica identità e, dall’altro aprendosi alle esigenze provenienti dal mondo del lavoro e della produzione.

Dall’anno scolastico 2010/2011 l’Istituto attua progressivamente il nuovo ordinamento con i seguenti corsi: per il settore Economico l’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing e l’indirizzo Turismo, per il settore Tecnologico l’indirizzo Informatica e Telecomunicazione articolazione Informatica.

 

Carlo Gemmellaro

Carlo Gemmellaro (Nicolosi, 14 novembre 1787 – Catania, 22 ottobre 1866) naturalista e geologo italiano, si distinse presto negli studi e conseguì la Laurea in medicina e chirurgia nel 1808, presso l’Università degli Studi di Catania.

Per sette anni fu al seguito dell’Armata Britannica impegnata contro Napoleone. Viaggiando da un capo all’altro dell’Europa, poté studiare, collezionare e catalogare rocce, minerali, fossili e ogni altro possibile oggetto di studio. Tornato a Catania pubblicò, attraverso l’Accademia Gioenia di Scienze Naturali, istituita nel 1824, i risultati delle sue ricerche, dando impulso alla Geologia, a quel tempo in Sicilia quasi sconosciuta, creando a Catania una scuola geologica di fama europea. Nominato professore di Storia Naturale all’Università di Catania, con una serie di lavori, redasse uno studio della stratigrafia della Sicilia, della fauna del golfo di Catania, e dell’origine geologica di molti terreni siciliani. Elaborò una delle prime carte geologiche della Sicilia.

Quando emerse il vulcano dell’Isola Ferdinandea, si affrettò a studiarlo e ne disegnò anche delle tavole prospettiche.  “Se l’uomo sente tremarsi sotto a’ piedi la terra, e vede una montagna eruttar dalla cima, immezzo ad enormi colonne di fumo, masse di infocate materie, ed aprire i di lei fianchi per dar uscita ad orridi torrenti di lava brucianti e desolatrici, non può non riguardare i fenomeni de’ vulcani come i più grandiosi, come i più sorprendenti della natura…”. Così si esprime Carlo Gemmellaro all’inizio della sua “Relazione dei fenomeni del nuovo vulcano sorto dal mare fra la costa di Sicilia e l’isola di Pantelleria nel mese di luglio 1831”. Frutto di una ricognizione scientifica ufficiale verso quella che sarebbe stata più comunemente nota come Isola Ferdinandea, essa venne letta dal medesimo scienziato nell’aula magna dell’Università di Catania il 28 agosto dello stesso anno e rappresenta il resoconto scientifico più dettagliato di quel curioso fenomeno naturale destinato a concludersi nel giro di pochi mesi con l’inabissamento della medesima isoletta.

Nel 1832, presso l’Università di Catania, istituì l’Osservatorio Meteorologico, dotandolo di strumenti, come un pluviometro  di sua invenzione.  Egli nonostante tutti i suoi impegni di studio e la produzione di saggi scientifici trovava anche il tempo di dedicarsi alla letteratura e alla poesia. Nei momenti liberi era sua piacevole occupazione tradurre dal latino i versi di Orazio, e nel 1844 scrisse “Il Martirio di S. Agata”, dramma in versi dedicato alla patrona della sua città. Dotò l’Ateneo catanese del Gabinetto di Storia Naturale. Fu Rettore dal 1847 e membro dell’Accademia Gioenia diCatania, dell’Accademia dei Lincei di Roma, del Reale Collegio dei chirurghi di Londra, dell’Accademia Sankenbergiana di Francoforte sul Meno, dell’Istituto Colombiano di Washington e della Società Geologica di Francia. Nei suoi settantanove anni di vita Carlo Gemmellaro viaggiò moltissimo e scrisse propugnando la necessità di realizzare il Porto di Catania, indispensabile alla città per il suo sviluppo commerciale; scrisse anche sullo sviluppo dell’agricoltura in Sicilia e sul Risorgimento siciliano. Come geologo e vulcanologo studiò l’Etna. I suoi studi sono riassunti nella monografia “Vulcanologia dell’Etna 1859-1860”.

Si spense a Catania il 22 ottobre 1866.

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